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lunedì 29 giugno 2020

Bonèt di Riccarda

Il Bonèt (che si pronuncia rigorosamente bunet) è un dolce, che chiamarlo "budino" è davvero troppo riduttivo, mi ricorda l'infanzia, il profumo di cioccolato e zucchero sulle scale, la vicina di casa che era a metà tra una zia e una nonna che arrivava col piattino di vetro trasparente che trasportava sempre e solo cose buone e rare.

La Signora Enrica affettuosamente chiamata "la Baldi" mi ha fatto innamorare della cucina e i ricordi su di lei, la sua famiglia e le cose buone che uscivano da quella cucina sono tra i più belli che conservo nel cuore.
Purtroppo alcune ricette si sono perse e io le riproduco a volte usando la memoria e a volte un po' di intuito.
Per fortuna, per questa ricetta, è venuta in mio soccorso la mia amica Riccarda, Piemontese DOC, bravissima anzi, super brava in cucina sia nei dolci che nei piatti salati, che mi delizia a Natale quando ho la fortuna di andarla a trovare, e mi ha dato la sua personale ricetta, che io di sicuro non sono riuscita a riprodurre altrettanto buona come la sua!

700 grammi di latte intero
scorza di un limone non trattato
140 grami di zucchero
4 uova intere
120 grammi di amaretti
40 grammi di nocciole tritate
1 cucchiaio di cacao amaro in polvere
un bicchierino di Rum
150 grammi di cioccolato fondete tagliato in piccolissimi pezzi

Uno stampo grande da plumcake da 35 cm o da budino

Una teglie per cottura a bagnomaria

Foderare con carta da forno uno stampo rettangolare da plumcake piuttosto grande.
Preparare una teglia che possa contenere lo stampo da plumcake per la cottura a bagnomaria,

Far scaldare il latte con la scorza di limone senza arrivare al bollore.
Tagliare a piccolissimi pezzi il cioccolato fondente.
Nel frattempo sbattere le uova intere con lo zucchero e aggiungere gli amaretti sbriciolati finemente, le nocciole tritate, il bicchierino di rum, il cioccolato e il cacao. Mescolare delicatamente.
Versare  il latte caldo nel composto di uova e cioccolato a cucchiaiate dopo aver tolto la scorza di limone.
Versare in uno stampo a piacere e porlo in una teglia con acqua calda.
Coprire con un foglio di carta stagnola per evitare che il composto bruci.

Infornare a bagnomaria per circa un'ora e mezza a 190 gradi. Lasciar raffreddare in forno.
Una volta completamente raffreddato mettere in frigorifero e consumare il giorno successivo cosparso di amaretti sbriciolati o granella di mandorle e accompagnato da ciuffi di panna montata freschissima.

Curiosità: L'etimologia del nome è incerta e si sono avvicendate versioni molto diverse. In piemontese il termine bonèt indica un cappello o berretto tondeggiante, la cui forma ricorda quella dello stampo a tronco di cono basso in cui viene cotto il budino. Di fatto lo stampo di rame in cui si cuocevano i budini e i flan, veniva chiamato bonèt ëd cusin-a cioè cappello da cucina, berretto del cuoco. Il dolce avrebbe quindi preso il nome dallo stampo. Questa è l'interpretazione che viene data dal vocabolario Piemontese/Italiano di Vittorio di Sant'Albino del 1859.
Un'altra interpretazione diffusa nelle Langhe, una delle zone di origine, ritiene che il nome richiamasse il cappello perché il dolce veniva servito alla fine del pasto. Come si indossa il cappello da ultimo prima di uscire, così si mangiava il bonèt da ultimo prima di terminare il pranzo o la cena: a cappello di tutto il resto.

martedì 11 aprile 2017

La Pastiera Napoletana

La Colomba e la Pastiera napoletana sono le regine della Pasqua, non potevo non proporla nella sua versione classica perché per quanto richieda un po' di tempo è però sicuramente un dolce dalla facile preparazione, fresco, nutriente e molto piacevole anche nei giorni successivi la Pasqua.








Difficoltà: facile       Tempo: un'ora  e mezza     Autonomia dai 7 anni

ingredienti per 12 persone


Per la PASTA FROLLA
450 gr di burro
300 gr di zucchero
6 tuorli
750 grammi di farina “00”
vanillina  
un pizzico di sale
scorza d'arancia

per il RIPIENO
700 gr di ricotta fresca
600 gr di zucchero
400 grammi di grano cotto
50 grammi di canditi misti
un pizzico di cannella
100 gr di latte intero
30 gr di burro
5 uova intere + 2 tuorli
una bustina di vanillina
un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio
1 limone

Ringrazio la mia amica Francesca per avermi fornito l'aroma ai fiori d'arancio, quello vero napoletano!

Fare la pasta frolla: impastare il burro morbido con lo zucchero, unire i tuorli uno alla volta, la farina con gli aromi e il sale alla fine.
Foderare una teglia di circa 26 cm di diametro con la pasta frolla, cercando di avere un bordo di circa 475 cm di altezza, bucherellare il fondo con una forchetta e mettere in frigorifero.

Fare il ripieno: mettere in una casseruola il grano, il latte, il burro e la scorza di limone e cuocere per 10 minuti finché non diventa una crema. A parte frullare la ricotta con lo zucchero le uova intere, i tuorli, la vanillina la cannella e l'acqua di fiori d'arancio.
Togliere la teglia rivestita di pasta frolla, versare all'interno il composto di ricotta, livellare, fare delle strisce con la pasta frolla da mettere sulla crema formando una grata.
Spennellare le strisce con tuorlo d'uovo sbattuto.

Infornare a forno preriscaldato a 180° per un'ora e mezzo circa, finché la pastiera non avrà preso un colore ambrato.
Far raffreddare prima di servire, spolverare con zucchero a velo.
Conservare per due o tre giorni (se dura) in frigorifero.

mercoledì 22 febbraio 2017

Frittelle facilissime con crema pasticcera

Nuova ricetta di frittelle oggi ... perché questo Carnevale deve essere proprio dolce!


Queste frittelline non solo sono facilissime ma anche veloci veloci da fare.... e anche da mangiare!
Ingredienti pochi e semplici anche da reperire.
Per cambiare un po' le abbiamo abbinate ad una leggera  crema pasticcera, vanno gustate così: un morso alla frittella e una cucchiaiata di crema....speciali!




   Difficoltà: facilissimo   Tempo 20 minuti      Autonomia: dai 6 anni (frittura esclusa)

Dose per 25/30 frittelle
150 gr di farina
1 uovo
3 cucchiai di zucchero
5 ml di latte
5 ml di olio
mezza bustina di lievito per dolci
una bustina di vanillina
un pizzico di sale


olio per friggere
zucchero a velo e petali commestibili per decorare


Mescolare in una ciotola l'uovo con lo zucchero, aggiungere latte e olio.  
Aggiungere poco alla volta la farina setacciata con lievito e vanillina.
Mescolare molto bene controllando che non si siano formati grumi, otterrete un composto liscio non liquido.

Versare l'impasto a cucchiaiate nell'olio bollente, si formerranno delle frittelle rotonde che dovranno essere girate affinchè cuociano da entrambi i lati.
Disporre le frittelle su carta assorbente.
Spolverizzare con zucchero.


martedì 27 dicembre 2016

Struffoli

La mia città è una città cosmopolita, oggi più di ieri di certo, ma in realtà lo è sempre stata, con gente che andava e veniva da Nord a Sud e da Sud a Nord, palazzi grandi e meno grandi con tante famiglie, tante storie e tante tradizioni da tirare fuori soprattutto durante le feste, insieme agli asciugamani per gli ospiti e alla tovaglia ricamata.
In questi palazzi c'era sempre la vicina di casa, o la cugina della vicina di casa, o l'amica della vicina della cugina di casa che regalava questi dolcetti tipici del Sud che vengono cucinati in ogni famiglia, per tradizione, di generazione in generazione tramandati.
Io avevo la mia personale fornitrice, al mamma di Antonio e Maurizio che, sapendo quanto mi piacessero, ogni anno a Natale mi preparava un piattino solo per me!
Non li ho mai fatti buoni come i suoi Mamma Cerrato, ma questa ricetta li fa abbastanza simili e quando il preparo, ancora dopo tanti anni, mi colpisce il cuore quella sua gentilezza tutta del Sud...


tempo di realizzazione 1 e 1/2         difficoltà: media       autonomia: dai 10 anni in su tranne la frittura













3 uova
3 tuorli
600 g di farina 00
100 g di zucchero
70 g di burro o margarina (la ricetta originale prevede strutto)
un pizzico di sale
buccia grattugiata di limone non trattato
un pizzico di bicarbonato
(a piacere 1/2 bicchiere di anice per la ricetta tradizionale oppure altro liquore a piacere)
olio per friggere


sciroppo
250 g di miele d'acacia
125 g di zucchero a velo
succo di un limone o di un'arancia per diluire il miele


decorazione
confettini colorati, diavulilli e confettini argentati
frutta candita a piacere (io ho messo le mie  Scorzette di mandarino candite)


Impastare gli ingredienti, formare una palla, lasciare riposare mezz'ora in frigorifero.
Trascorso questo tempo formare dei salsicciotti di un centimetro di diametro e realizzare tanti piccole palline. Friggere le palline, in piccole quantità, in olio bollente e scolare su carta assorbente.
Far sciogliere a bagnomaria gli ingredienti per lo sciroppo, togliere dal fuoco, unire gli struffoli raffreddati mescolando con delicatezza. Decorare a piacere dando la forma desiderata.