mercoledì 30 settembre 2020

Crostata con crema al cioccolato

Niente Pan di Spagna con crema pasticciera, frutta e panna montata per questa torta di compleanno davvero molto essenziale. 

Arianna ha voluto festeggiare così il suo compleanno con noi "festa con la famiglia" dopo aver già festeggiato con gli amici con una torta gelato davvero ottima di @zerogradi.

Ultimamente sto provando nuove ricette tutte con base di frolla e ripieni alternativi un pò visti qua e là e un pò frutto della fantasia.

Abbiamo voluto realizzare questa crostata al cioccolato, io ho cercato ricette che mi convincessero, che fossero facili, veloci e non troppo dolci ma buone e profumate, con un ripieno fresco e cremoso senza essere troppo pesante.

Per la frolla

150 di burro

110 di zucchero vanigliato

un pizzico di sale

2 tuorli 

300 gr farina 00

mezzo cucchiaino di bicarbonato


Per la crema al cioccolato

mezzo litro di latte

2 uova intere

100 grammi di zucchero 

20 grammi di cacao amaro in polvere

50 grammi di maizena o farina 00

50 grammi di cioccolato fondente spezzettato a piccoli pezzi

50 grammi di Nutella

100 grammi di ricotta


Preparare la frolla mischiando in una ciotola zucchero e burro, unire i tuorli e il sale e quando sono completamente incorporati aggiungere la farina a manciate con il bicarbonato. Trasferire sulla spianatoia.

Lavorare velocemente l'impasto, dividere in due parti (un terzo e due terzi) e mettere i due panetti avvolti  nella pellicola in frigorifero. 

Scaldare il latte senza portare a ebollizione. Nel frattempo sbattere con una forchetta uova e zucchero, aggiungere cacao e farina e continuare a mescolare creando una crema liscia senza grumi. Aggiungere un po' alla volta con un mestolo il latte caldo poi trasferire il composto nella pentola aggiungere il coccolato fondente a pezzetti e la nutella e far addensare a fuoco basso senza mai smettere di mescolare con una frusta a mano o con un cucchiaio di legno.

Quando si è addensata togliere dal fuoco, continuare a mescolare, trasferire in una ciotola coprire con pellicola trasparente a contatto e far raffreddare completamente.

Appena sarà tiepida mettere in frigorifero. 

Mentre la crema raffredda foderare base e bordi di una teglia da 20 cm di diametro con carta da forno e poi ricoprire con i 2/3 della pasta frolla. Il bordo deve essere circa 3 cm. Prendere l'altro panetto e usarlo per creare strisce o decori (ho fatto un cerchio e ho usato degli stampi a cuore per ritagliare dei cuoricini che poi ho utilizzato per decorare il bordo). Rimettere in frigorifero.

Una volta che la crema si è raffreddata completamente aggiungere la ricotta e mescolare bene affinché non ci siano grumi.

Togliere dal frigorifero la base di frolla e riempirla con la crema al cioccolato rimanendo a circa mezzo centimetro sotto il bordo della pasta.

Con queste dosi io avanzo sempre una tazza abbondante di cioccolata che metto in frigorifero e uso come dessert.

Coprire a piacere con strisce di pasta o con un cerchio di frolla decorato usando formine per biscotti come ho fatto io 

Infornare a 180° per circa 50 minuti, io quando vedo che la pasta si colora troppo in superficie, cioè quando raggiunge un bel colore dorato, copro con carta di alluminio per evitare che bruci. 

Lasciare raffreddare nel forno aperto. Tiepida è meravigliosa ma è ottima anche fredda si conserva in frigorifero due o tre giorni.


mercoledì 8 luglio 2020

Crostata di fragole e crema frangipane di Sonia Peronaci

Questa crostata di Sonia Peronaci  mi è piaciuta moltissimo e ho voluto provare a farla in versione quadrata.
La ricetta passo passo si trova qui Crostata con crema frangipane e confettura
Ho usato una teglia con la base di cm 20 x cm 20.


Ingredienti:
per la frolla
180 grammi di farina 00
110 grmmi di burro
1 tuorlo
50 grammi di zucchero a velo
1 cucchiaio di vaniglia
un pizzico di sale

per la crema frangipane
30 grammi di farina 00
90 grammi di farina di mandorle
100 grammi di burro
2 uova intre
120 grammi di zucchero
scorza di un limone
un pizzico di sale

fragole fresche
confettura di fragole






Io l'ho fatta diverse volte e ho provato anche a mettere al posto della confettura all'interno, delle fette di pesche o altra frutta e garantisco che è sempre molto buona!

Per decorare ho usato fiori di Maggiorana e foglie di Verbena Odorosa (Aloysia Citrodora o Erba Luigia o Cedrina).

La Maggiorana è considerata simbolo di felicità, indicata dagli antichi Romani come rimedio per la cura di molti disturbi tra cui contusioni e problemi agli occhi, veniva chiamata “mazurana” ed è forse proprio dal nome dato all'erba dai Romani, che è derivato il nome maggiorana di oggi. (fonte: www.coquinaria.it/erbe-aromatiche-maggiorana-storia-e-curiosita)  

La Aloysia citriodora è una pianta arbustiva della famiglia delle Verbenacee. Il nome Erba Luigia le è stato dato in omaggio a Maria Luisa di Parma, moglie di Carlo IV di Spagna, vissuta tra il 1700 e il 1800. Da quel momento si dice, si sia iniziato ad utilizzare la pianta sotto forma di un profumo che è ancora ampiamente usato in miscele formulate anche oggigiorno.
Nel folklore, l’erba cedrina è collegata con la purificazione e con l'amore, e si diceva che per attirare un corteggiatore, bastava cospargere il palmo della mano con qualche goccia di olio essenziale per sfregarlo poi leggermente sulla mano della persona amata. Questo contatto tra l’essenza e la pelle dell’amato/a costituiva un vero e proprio ‘incantesimo amoroso’.
(fonte: www.laprovinciacr.it/news/a-tavola/176152/erba-luigia-o-cedrina-o-lippia-l-erba-della-reggina.html)

lunedì 29 giugno 2020

Bonèt di Riccarda

Il Bonèt (che si pronuncia rigorosamente bunet) è un dolce, che chiamarlo "budino" è davvero troppo riduttivo, mi ricorda l'infanzia, il profumo di cioccolato e zucchero sulle scale, la vicina di casa che era a metà tra una zia e una nonna che arrivava col piattino di vetro trasparente che trasportava sempre e solo cose buone e rare.

La Signora Enrica affettuosamente chiamata "la Baldi" mi ha fatto innamorare della cucina e i ricordi su di lei, la sua famiglia e le cose buone che uscivano da quella cucina sono tra i più belli che conservo nel cuore.
Purtroppo alcune ricette si sono perse e io le riproduco a volte usando la memoria e a volte un po' di intuito.
Per fortuna, per questa ricetta, è venuta in mio soccorso la mia amica Riccarda, Piemontese DOC, bravissima anzi, super brava in cucina sia nei dolci che nei piatti salati, che mi delizia a Natale quando ho la fortuna di andarla a trovare, e mi ha dato la sua personale ricetta, che io di sicuro non sono riuscita a riprodurre altrettanto buona come la sua!

700 grammi di latte intero
scorza di un limone non trattato
140 grami di zucchero
4 uova intere
120 grammi di amaretti
40 grammi di nocciole tritate
1 cucchiaio di cacao amaro in polvere
un bicchierino di Rum
150 grammi di cioccolato fondete tagliato in piccolissimi pezzi

Uno stampo grande da plumcake da 35 cm o da budino

Una teglie per cottura a bagnomaria

Foderare con carta da forno uno stampo rettangolare da plumcake piuttosto grande.
Preparare una teglia che possa contenere lo stampo da plumcake per la cottura a bagnomaria,

Far scaldare il latte con la scorza di limone senza arrivare al bollore.
Tagliare a piccolissimi pezzi il cioccolato fondente.
Nel frattempo sbattere le uova intere con lo zucchero e aggiungere gli amaretti sbriciolati finemente, le nocciole tritate, il bicchierino di rum, il cioccolato e il cacao. Mescolare delicatamente.
Versare  il latte caldo nel composto di uova e cioccolato a cucchiaiate dopo aver tolto la scorza di limone.
Versare in uno stampo a piacere e porlo in una teglia con acqua calda.
Coprire con un foglio di carta stagnola per evitare che il composto bruci.

Infornare a bagnomaria per circa un'ora e mezza a 190 gradi. Lasciar raffreddare in forno.
Una volta completamente raffreddato mettere in frigorifero e consumare il giorno successivo cosparso di amaretti sbriciolati o granella di mandorle e accompagnato da ciuffi di panna montata freschissima.

Curiosità: L'etimologia del nome è incerta e si sono avvicendate versioni molto diverse. In piemontese il termine bonèt indica un cappello o berretto tondeggiante, la cui forma ricorda quella dello stampo a tronco di cono basso in cui viene cotto il budino. Di fatto lo stampo di rame in cui si cuocevano i budini e i flan, veniva chiamato bonèt ëd cusin-a cioè cappello da cucina, berretto del cuoco. Il dolce avrebbe quindi preso il nome dallo stampo. Questa è l'interpretazione che viene data dal vocabolario Piemontese/Italiano di Vittorio di Sant'Albino del 1859.
Un'altra interpretazione diffusa nelle Langhe, una delle zone di origine, ritiene che il nome richiamasse il cappello perché il dolce veniva servito alla fine del pasto. Come si indossa il cappello da ultimo prima di uscire, così si mangiava il bonèt da ultimo prima di terminare il pranzo o la cena: a cappello di tutto il resto.

lunedì 15 giugno 2020

Torta di ciliegie

Il rosso è il mio colore preferito, il colore del ribes, delle fragole delle ciliegie mature.
Avevo volgi di foto di dolce e di rosso.
Ho trovato questa ricetta di dolciecoccoledimiki e mi ha subito conquistata per la facilità la velocità e la semplicità, in più giugno è il mese delle ciliegie e quest'anno ho celebrato poco questo frutto speciale.


La ricetta integrale la trovate sul sito dolciecoccoledimiki.



4 uova medie
170 grammi di zucchero
90 grammi di burro (oppure 100 ml di olio di semi)
300 grammi di yogurt greco
170 grammi di farina 00
80 grammi di fecola
1 bustina di lievito in polvere per dolci
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
scorza di un limone
300 grammi di ciliegie


Montare le uova con lo zucchero e quando sono chiare e spumose aggiungere a filo l'olio (io ho usato il burro fuso freddo).
Aggiungere sempre montando lo yogurt, la scorza di limone e la vaniglia.
Incorporare delicatamente farina, fecola e lievito setacciate insieme.
Io ho usato una frusta muovendola dall'alto al basso.
Aggiungere le ciliegie snocciolate, tagliate grossolanamente e infarinate.
Versare in uno stampo da 24 cm di diametro e infornare a 180 gradi per circa 40 minuti.







mercoledì 10 giugno 2020

Tortina Caprese

Ci sono quei periodi in cui le cose proprio non vanno, ci proviamo e riproviamo ma c'è sempre qualcosa che va storto.
L'unico modo è pensare positivo, sognare il sole anche in una giornata piovosa e grigia come oggi, e dedicarsi a qualcosa di bello per impegnare la mente.
La mia cosa bella sono oggi e sono sempre state le fotografie.
Le fotografie dei miei nonni, le mie, quelle che scatto, che immagino, che progetto che costruisco e che mi capitano.
Oggi ho costruito il filo di Arianna intorno a delle piccole Tortine Capresi che ricordano il mare azzurro di Capri, l'estate, le Bouganvillee fiorite, le conchiglie.


La ricetta è per una tortiera da 24 cm circa.

6 uova medie
250 grammi di burro
250 grammi di cioccolato fondente
400 grammi di mandorle 
250 grammi di zucchero
un pizzico di sale

Il procedimento è facilissimo.
Accendere il forno a 150 gradi.
Tritare nel mixer le mandorle.
Imburrare e infarinare uno stampo a cerniera oppure foderarlo con carta da forno.
Montare in una ciotola gli albumi con una cucchiaiata di zucchero.
Nel frattempo fare sciogliere a bagnomaria il cioccolato a pezzi e il burro.
Montare i tuorli con lo zucchero rimasto fino a farlo diventare chiaro e spumoso.
Aggiungere ai tuorli montati il burro fuso col cioccolato e mescolare delicatamente dall'alto verso il basso. Unire le mandorle tritate finemente sempre con movimenti delicati e alla fine unire gli albumi montati a neve.
Versare nella teglia e far cuocere a 150 gradi per circa un'ora.
Controllare la cottura con lo stecchino facendo attenzione che la torta non secchi troppo.
Far raffreddare e spolverare con zucchero a velo.
A me piace servita con una pallina di gelato e un cucchiaino di salsa di fragole o lamponi o un ciuffo di panna montata.


Curiosità: Nel linguaggio segreto dei fiori, la Bougainvillea ha il significato di passione e benvenuto; la si trova infatti spesso ad ornamento di ingressi di giardini e case. 





domenica 17 maggio 2020

Crostata con crema e salsa di lamponi

Avrei voluto fare questa crostata per la Festa della Mamma ma qualcosa, come a volte capita, è andato storto.
Ciò che invece è andato molto bene, ed è stata una grande soddisfazione, è stata la scoperta della salsa di lamponi fatta con lamponi avanzati da una precedente preparazione e che ho salvato subito prima che si sciupassero. I frutti di bosco sono molto delicati e si deteriorano velocemente anche se tenuti in frigorifero.


Ho frullato 250 grammi di lamponi con 70 grammi di zucchero e il succo di mezzo limone.
Ho messo tutto in un pentolino e ho fatto cuocere a fuoco basso per cinque minuti dal bollore.
Ho trasferito in un vasetto sterilizzato come faccio per la marmellata ho chiuso e lasciato raffreddare capovolto.

Ieri ho preparato la frolla
con questi ingredienti:

150 grammi di burro freddo
100 grammi di zucchero
250 grammi di farina 00
2 tuorli

Ho impastato il burro freddo a pezzi con lo zucchero poi ho aggiunto le uova e infine la farina e un pizzico di sale.

Ho diviso la pasta in due panetti e li ho messi in frigorifero. Dopo mezz'ora ho steso uno dei due panetti,  ho rivestito una teglia da 22 cm di carta da forno e ho posizionato la pasta bucherellandola e avendo cura di creare un bordo uniforme e regolare di circa 1,5/2 cm.
Ho messo un foglio di carta da forno e cosparso di fagioli e ho infornato la base per 25 minuti a 180 gradi. Poi ho tolto carta e fagioli e ho lasciato raffreddare.
Nel frattempo ho preparato la crema pasticciera.
Ho lasciato raffreddare crema e base e intanto ho steso l'altra panetto di pasta usando lo stampo griglia di cocorohome (ma si possono realizzare le classiche strisce di pasta usando matterello e rotella).
Infine ho messo la crema sulla base già cotta e poi ho spalmato uno strato sottile di salsa di lamponi.
Ho posizionato la griglia sulla superficie e ho cotto in forno a 180 gradi per circa 35 minuti.
Ho lasciato raffreddare e poi ho cosparso con zucchero a velo e lamponi freschi.

sabato 16 maggio 2020

Biscotti musicali e fotocamere commestibili

La musica fa parte da sempre della mia vita, ne sono inconsapevolmente attratta, così come la fotografia. Ho legami con la musica che mi portano in tempi ed in luoghi lontanissimi, luoghi della mia infanzia, luoghi della mia adolescenza.
Non so come sia possibile avere voglia di fotografare sempre la musica ma mi capita da sempre e chi mi conosce bene sa cosa intendo.
Musica e fotografia, fotografia e musica, sembra che qualcosa attragga in me queste due fonti di emozioni. E qui, in questo tempo di lock down, per ora, solo per ora, posso unirle così, ma è solo un momento.


La frolla è la classica pasta frolla e pasta frolla a l cioccolato.


250 grammi di farina
120 grammi di zucchero
120 grammi di burro 
1 pizzico di sale
1 uovo e 1 tuorlo

due cucchiai di cacao amaro in polvere

Ho mischiato gli ingredienti velocemente ho diviso la pasta in due parti e ad una ho aggiunto il cacao in polvere.
Ho messo in frigorifero per mezz'ora e poi ho steso e tagliato la pasta con il tagliabiscotti.
Si cuociono a 170/180 gradi per circa 15/20 minuti al massimo facendo molta attenzione che non brucino.

Una volta raffreddati ho fuso a bagnomaria 50 grammi di cioccolato fondente di ottima qualità appoggiando una ciotola di ceramica con il cioccolato in una pentola contenente due dita d'acqua.
Quando il cioccolato si è sciolto (alla temperatura di 121 gradi e non di più) ho tolto la ciotola con il cioccolato dall'acqua bollente e abbiamo iniziato a decorare.
Ci siamo divertite con i decori di zucchero e un'altro pomeriggio è passato.

Torta al Cocco

"Mamma ho voglia di fare un dolce ma non mi viene in mente niente di originale..."
Con questa frase ha esordito oggi Arianna dopo aver guardato fuori dalla finestra il vento che soffiava alla velocità di 50 km orari...
"Io avrei voglia di qualcosa di morbido e profumato o al cocco" ho risposto e,  per fortuna, lei ha accolto la mia proposta.


Quindi ricetta facile facile facile di torta al cocco, da riempire o coprire di cioccolato.
Non avevo mai provato a farla avevo solo assaggiato questa torta e mi ero innamorata della semplicità e del profumo così delicato e dolce. Ho modificato leggermente la ricetta originale che prevedeva yogurt al cocco al posto della panna, quindi in mancanza di panna si può usare senza problemi yogurt alla vaniglia o al naturale.

Per una teglia da 22 cm queste sono le dosi, verrà piuttosto alta, se invece volete usare una teglia da  25 la torta sarà più bassa e cuocerà più in fretta.

150 grammi di farina di cocco
150 grammi di farina 00
3 uova intere
200 grammi di zucchero
1/2 bicchiere di latte di cocco (circa 125 grammi)
80 ml di olio di semi
1 bustina di lievito per dolci
125 grammi circa di panna liquida

Accendere il forno in modalità statica a 180 gradi.
Lavorare con le fruste elettriche le uova con lo zucchero.
Quando sarà diventato molto spumoso e quasi bianco unire la panna e l'olio mescolando bene.
Aggiungere le farine e il lievito e mescolare con una spatola e aggiungere un po' alla volta il latte di cocco. Io ho usato la marca Suzi Wan, è molto cremoso sembra panna, ma rende la torta morbida e umida e tanto profumata di cocco.
La consistenza deve essere morbida ma densa.
Infornare per circa 40 minuti controllare la cottura con uno stecchino. Se dovesse colorarsi troppo porre sulla torta  un foglio di alluminio.
Una volta raffreddata decorare con cocco grattugiato o scaglie di cioccolato.
Se volete potete fare sciogliere 100 grammi di cioccolato fondente a bagno maria e ricoprirla, prima col cioccolato e poi spolverizzarla con la farina di cocco.

Per decorare ho usato fiori di Gelsomino che a maggio stanno per fiorire, sono famosi per il loro profumo e il candore dei petali. La sua origine è molto antica infatti dei frammenti di petali sono stati ritrovati nella tomba di un faraone. Pare che questa pianta fosse molto amata da Cosimo de' Medici.
Nel linguaggio delle piante e dei fiori il gelsomino ha diversi significati, in Spagna ad esempio, simboleggia sensualità, nei paesi arabi l'amore divino e in Italia buona fortuna nel matrimonio. 

mercoledì 13 maggio 2020

Costata alla crema

Ho proprio sempre voglia di cose semplici e sapori che mi fanno pensare alla casa, il profumo di vaniglia le cose delicate.
Questa crostata è semplice, pasta frolla e crema pasticciera.



Per la pasta frolla: 

250 grammi di farina
120 grammi di zucchero
120 grammi di burro 
1 pizzico di sale
1 uovo e 1 tuorlo

La dimensione della teglia è di circa 22 cm se avete una teglia più grande consiglio di usare il doppio della dose di pasta frolla e utilizzare l'eventuale pasta che avanza per creare decorazioni o biscotti.
Per prima cosa ho foderato una teglia con carta da forno poi ho impastato in una ciotola farina zucchero e burro poi ho aggiunto il sale e alla fine le uova.
Dopo aver mescolato un po' con la forchetta ho trasferito sulla spianatoia e ho lavorato velocemente formando la classica palla che poi ho coperto con pellicola e messa in frigorifero per circa 30 minuti.
Trascorso il tempo ho diviso la pasta in due, una parte l'ho rimessa in frigorifero e una parte l'ho usata per fare la base. Ho foderato la base e i bordi della teglia con la pasta tirandola allo spessore di circa 5/8 millimetri.
L'ho bucherellata e ho messo un foglio di carta da forno che ho cosparso con ceci secchi per evitare che la frolla si alzasse in cottura.
Ho fatto cuocere per circa 25 minuti a 170 gradi.
Nel frattempo ho preparato la crema pasticciera e l'ho fatta raffreddare. Ho tolto i ceci e la carta da forno dalla base di frolla cotta e ho l'ho coperta di crema pasticciera ormai fredda. Ho tolto dal frigorifero il resto della pasta e ho fatto una griglia servendomi dello strumento di #Cocorò home decorando una parte con fiorellini di pasta frolla.
Ho infornato nuovamente a 170 gradi per circa 25 /30 minuti.
Ho lasciato raffreddare nel forno aperto.
Una volta fredda ho spolverizzato con zucchero a velo e ho decorato con rose fresche.



sabato 9 maggio 2020

Biscotti sabbiosi alle nocciole

Il profumo delle nocciole è speciale,  un aroma che si sprigiona per la casa quando nell'impasto c'è la regina della frutta secca. La nocciola Piemonte DOP.
Questi biscotti che si sbriciolano facilmente mi piacciono tantissimo abbinati al gelato, alla panna o alle creme perché la consistenza granulosa contrasta con la morbidezza della crema.


La ricetta è per circa 25 biscotti
100 grammi di farina 00
100 grammi di nocciole
90 grammi di zucchero
100 grammi di burro morbido
un pizzico di sale


Tritare le nocciole nel mixer utilizzando la modalità a intermittenza per non surriscaldarle.
Impastare zucchero burro e sale.
Aggiungere le farine e formare una palla che andrà messa in frigorifero per 30 minuti.
Ricoprire una teglia con carta da forno.
Terminato il tempo prendere la pasta e formare della palline di circa 10 grammi l'una. Mettere le palline  in frigorifero per una quindicina di minuti circa.
Nel frattempo accendere il forno a 160 gradi.
Trascorsi i 15 minuti infornare le palline fredde per circa 20 minuti controllando spesso. Devono diventare color nocciola. Non togliere i biscotti dalla teglia fino a quando non saranno perfettamente raffreddati. 

venerdì 8 maggio 2020

Biscotti con farina di riso

Da molto tempo volevo fare questi biscotti mangiati tante volte in Piemonte.
Sono ricordi di infanzia, di amici, di casa.

Ho trovato questa ricetta di letortedisimona che oltre ad essere facilissima e veloce è davvero meravigliosa perché biscotti hanno proprio il profumo  dei veri biscotti di riso piemontesi.

Dose per circa 30 biscotti
60 grammi di zucchero
200 grammi di farina di riso
un uovo intero
70 grammi di burro morbido
la scorza di un limone
un pizzico di sale
zucchero a velo per guarnire

In una ciotola montare l'uovo con lo zucchero fino a farli diventare spumosi e chiari.
Aggiungere il burro morbido (deve avere la consistenza di una crema quindi va tolto dal frigorifero con un certo anticipo) e continuare a sbattere con le fruste elettriche. Aggiungere la scorza di limone e il sale ed infine la farina.
Mescolare prima con una forchetta poi con le mani e trasferire sulla spianatoia.
Fare un panetto, avvolgerlo in pellicola trasparente e metterlo in frigorifero per 30, minuti.
Trascorso il tempo accendere il forno a 180 gradi, coprire una teglia con carta da forno. togliere il panetto dal frigorifero, stenderlo e ricavare i biscotti con uno stampino.
Infornare a 180 gradi per circa 15/*20 minuti facendo attenzione, i biscotti devono essere leggermente dorati.
Far raffreddare e cospargere di zucchero a velo.

Cestino di frutti rossi

Questa classica base di crostata con crema pasticciera (la ricetta è qui nel blog) e frutta l'ho voluta così per la festa della mamma.



Il colore rosso come le rose e come l'amore, un colore che da forza e allegria.
Ho scelto fragole e ribes rosso e Arianna ha preparato dei cuori di pasta frolla glassati con zucchero albume e colorante alimentare.

Le dosi sono per una teglia da 22 cm.
per la frolla
250 grammi di farina 00
120 grammi di zucchero
120 grammi di burro 
scorza grattugiata di un limone
1 pizzico di sale
1 uovo intero
1 tuorlo
crema pasticciera
per la decorazione
400 grammi di fragole
200 grammi di lamponi
200 grammi di ribes rosso
marmellata di fragole
(a piacere gelatina)
Aggiungi didascalia
Ho mischiato la farina con lo zucchero in una ciotola, ho aggiunto il burro morbido, dopo aver amalgamato con una forchetta ho aggiunto la scorza il sale e le uova, ho lavorato ancora un po' con la forchetta e poi con le mani e poi ho trasferito tutto sulla spianatoia.

Ho formato un panetto che ho messo in frigorifero per mezz'ora  e nel frattempo ho acceso il forno a 180 gradi, ho imburrato e infarinato una teglia con la base che si alza e ho preparato la crema pasticciera
Trascorsi i 30 minuti ho steso la frolla e foderato lo stampo, poi ho bucherellato e ho coperto con carta da forno e ho cosparso di ceci secchi per evitare che cuocendo la pasta si alzasse.
Ho infornato per circa 40 minuti controllando spesso. Quando il bordo è diventato dorato ho spento e ho lasciato raffreddare in forno con lo sportello aperto.
Una volta fredda ho cosparso la base con uno strato sottile di marmellata di fragole, poi ho messo la crema ed infine le fragole i cuoricini di frolla e la frutta.
Ho ultimato con una gelatina leggerissima.
La torta si conserva in frigorifero per un paio di giorni.

mercoledì 6 maggio 2020

Banana Bread

Voglia di vacanze, di viaggi, la mia passione da sempre, in moto, con lo zaino in spalla o in aereo per posti lontani.
Ho assaggiato questo dolce, tantissimi ma davvero tanti anni fa, in un paese tropicale, la Jamaica. Luogo affascinante. Il paese del sorriso, dei fiumi, delle cascate, dei fiori e delle cinquecento varietà di felci.
La colazione, oltre alle marmellate di frutti da noi ancora insoliti come il passion fruit e la papaja, prevedeva sempre ananas fresco e banana bread. 
E' un dolce molto buono, poco conosciuto e troppo poco apprezzato ma una fonte di vitamine e sali minerali dal profumo unico. Anche la versione vegana che sto sperimentando è davvero speciale.

Questa ricetta è per uno stampo da plum cake di circa 30 cm.

Ingredienti:
260 grammi di farina 00
150 grammi di zucchero
1 bustina di lievito per dolci
una bacca di vaniglia
un cucchiaino scarso di cannella
3 uova intere
3 banane mature
20 grammi di miele
115 grammi di burro
70 grammi di noci tritate grossolanamente
un pizzico di sale
la punta di un cucchiaino di bicarbonato
un cucchiaino di succo di limone

Accendere il forno a 170 /180 gradi.
Tritare le noci in modo grossolano.
In una terrina schiacciare con una forchetta le banane avendo cura di togliere i filamenti.
In una ciotola mescolare le uova, i semi di vaniglia e il miele.
Sciogliere il burro a bagnomaria e lasciar raffreddare.
Una volta freddo aggiungerlo al composto di uova.
Mischiare in una ciotola la farina, lo zucchero, il lievito, il pizzico di sale,  il bicarbonato e la cannella.
Aggiungere a cucchiaiate il miscuglio di ingredienti secchi (farina zucchero...) al composto di uova facendo attenzione che non si formino grumi. Potete usare una spatola oppure una forchetta. Quando la farina è stata ben amalgamata aggiungere le noci.
Versare nello stampo imburrato e infarinato oppure rivestito di carta da forno e guarnire con fette sottili di banana che avrete precedentemente cosparso di succo di limone e poi coperto con un sottilissimo strato di marmellata.
Infornare a 170 gradi per 50/60 minuti.


Curiosità sulle banane: grazie alla concentrazione di triptofano, che rappresenta il punto di partenza per la sintesi della serotonina - neurotrasmettitore eccitatorio noto comunemente come "ormone del buonumore" - e di acido folico, che aiuta la serotonina a raggiungere più velocemente il cervello, le banane sono alimenti che stimolano naturalmente il buonumore. Oltre alla produzione di serotonina, il triptofano contenuto nelle banane stimola anche la produzione di melatonina, che, oltre a favorire l'abbronzatura, è utile nel processo di rilassamento e per regolare il ciclo sonno-veglia.

sabato 2 maggio 2020

Plumcake con uvette e pinoli

Un dolce un po' strano in questo periodo dell'anno in cui abbiamo voglia di cose fresche, di fragole e cheesecake invece questo dolce mi piace in ogni momento dell'anno perché ricorda casa, l'infanzia, la torta dei momenti belli quelli lontanissimi che riempiono le giornate di nostalgia. Tra una manciata di ore rivedrò i miei genitori e ho voluto fare questo dolce che è il preferito in assoluto di mio padre.
Faceva molto caldo e invece di chiedere ad Ary se mi aiutava si è messa in moto ed ha fatto tutto da sola, devo dire, egregiamente.
Il dolce è cotto perfettamente, è stato montato molto bene e le uvette e i pinoli non sono "caduti". Grazie Arianna, oggi ero proprio stanca.


La dose è per uno stampo da 30 cm .

Ingredienti:
250 grammi di farina 00
200 grammi di burro
250 grammi di zucchero
3 uova intere e 2 tuorli
un bicchierino di rum
20 grammi di uvette 
20 grammi di pinoli
un pizzico di sale


Accendere il forno.
Mettere l'uvetta a  mollo in acqua tiepida.
Mettere il burro a pomata in una terrina e lavorarlo con le fruste, quando sarà una crema aggiungere un po' alla volta lo zucchero e continuare a lavorare finché sarà diventato bianco.
Aggiungere le uova intere una alla volta sempre mescolando e poi i tuorli.
Aggiungere piano piano la farina e un pizzico di sale. aggiungere il rum.
Scolare, asciugare con cura l'uvetta, infarinarla e unirla all'impasto insieme ai pinoli mescolando delicatamente.
Versare in uno stampo imburrato e infarinato.
Infornare per 50 minuti a 160 gradi. Accertarsi che sia cotto con uno stecchino ed eventualmente lasciare in forno ancora 5 minuti.

Curiosita': Il fiore usato nelle foto è l'Iris  (Iris Croatica).
Tra tutti i fiori, l’iris trasmette più eloquentemente sentimenti profondi e positivi: l’assoluta fiducia, l’affetto dell’amicizia, il trionfo della verità, ma soprattutto la saggezza e la promessa della speranza, l'ultima a fuoriuscire dal vaso scoperchiato da Pandora, dopo che tutti i mali si riversarono nel mondo, come narra la mitologia greca. 

venerdì 1 maggio 2020

Ginevrine

Questi biscotti vorrei soprannominarli Speedy Cookies perché sono velocissimi e non conosco molte ricette con meno di tre ingredienti base.
Mi ricordano una gita un aprile di tanti anni fa, andammo a trovare un'amica che all'ombra di un meraviglioso platano ci portò te e pasticcini. I pasticcini l'amica Laura li chiamo Ginevrine.
L'atmosfera rilassante e la calma bellezza del luogo mi sono rimaste impresse. Mi mise in mano un foglietto che conservo ancora "Tieni la ricetta, così penserai a noi.."
Queste Ginevrine non avevano niente a che fare con i ginevrini della mia infanzia, le piccole caramelle colorate di zucchero, un nome buffo ma anche così adatto a tutta l'atmosfera.
Sono veloci e semplici

130 grammi di farina 00
100 grammi di burro o margarina
30 grammi zucchero
1 bustina di vanillina
un pizzico di sale

Cuocere 5/8 minuti a 170 gradi E appena si colorano togliere dal forno.
Aggiungere a piacere un cucchiaino di marmellata di fragole o frutti di bosco oppure un piccolo frutto come ho fatto io che ho aggiunto semplicemente un bacca di ribes e ho spolverato di zucchero a velo.


Curiosità
Il fiore usato nelle foto è una Lantana Camara dal colore GiallaArancio è arbusto sempreverde e la sua caratteristica sono le infiorescenze costituite da piccoli fiori fragranti multicolori. L’odore intenso delle foglie, è leggermente sgradevole ma efficace contro le zanzare infatti la lantana camara, oltre a essere bella, è una pianta anti-zanzare e in casa, sul balcone e sul terrazzo si rende utile d’estate. La bella stagione è anche il periodo in cui si vedono i fiori – infiorescenze tubulose di vari colori (bianco, giallo, rosso, arancio…) - che cambiano colore. La colorazione dei fiori tende a scurirsi con il passare del tempo, passando dal bianco al giallo, fino al rosso, così che la stessa infiorescenza presenta diverse tonalità.